giovedì 22 dicembre 2011

CAPODANNO CON JON BON JOVI


Arriva nei cinema italiani la commedia romantica Capodanno a New York, diretta da Garry Marshall. Nel cast stellare, anche il leader dei Bon Jovi



Oggi, venerdi 23 Dicembre arriva nei cinema italiani Capodanno a New York, commedia romantica diretta dal “papà” di Pretty Woman (e se è per questo anche di Happy Days e il suo spin-off Mork & Mindy) Garry Marshall e ambientata nella luminosa e suggestiva notte del San Silvestro newyorkese. Con un cast che definire di prim’ordine sarebbe riduttivo, con volti delle serie tv, come Lea Michele, la Rachel di Glee al suo esordio sul grande schermo, Alyssa Milano, indimenticata Phoebe di Streghe, Sofia Vergara, procace mamma Gloria di Modern Family e volti cinematografici con Hillary Swank, Michelle Pfeiffer, Halle Berry, Robert De Niro. Fra gli altri. E, non paghi, i produttori hanno prelevato anche dal mondo della musica la rockstar Jon Bon Jovi, per la parte di una rockstar, appunto, Jensen, impegnato a tenere un concerto nella notte magica (attesissimo il duetto con la Michele con la cover di Otis Redding Can’t turn you loose). Prendere il leader dei Bon Jovi, su cui pongo l’accento in questo post in quanto accanito fan della sua leggendaria band, e farlo recitare non è che faccia proprio notizia, dal momento che il rocker, che a Marzo compirà 50 anni (avrà fatto un patto col diavolo? In ogni caso merita uno dei nostri inchini migliori!) recita quasi da prima di mettersi a cantare. Si, è la musica il suo mondo, e noi ci crediamo, ma lui è uno a cui piace apparire, piace piacere, piace la sua faccia in tv e al cinema e, anche se il suo fuoco sacro della recitazione sembra non essersi mai manifestato in modo troppo evidente eccolo scovato in varie opere filmiche e televisive: un episodio di Sex and the City (nel 2002) in cui andava a letto (e poi abbandonava), la Carrie di Sarah Jessica Parker, pure lei nel film di Marshall, una decina di puntate di Ally McBeal, sempre nel 2002, in cui faceva capitolare la protagonista, e anche partecipazioni in cui interpretava se stesso, come in Las Vegas (2005) e West Wing (2006). Al cinema invece ha recitato in film quali U-571 (2000), Il cacciatore delle tenebre (2002) e Nickname:Enigmista (2006) e addirittura si prese la priga di realizzare un “minifilm” (della durata di 45 minuti), Destination Anywhere 
(1997), per promuovere l’omonimo album da solista, per cui convocò Demi Moore, Woopy Goldberg e Kevin Bacon. E naturalmente colonne sonore come se piovesse sia sul piccolo che sul grande schermo. Insomma, Jon Francis Bongiovi jr.,questo il nome di battesimo, è un tipo cineseriale. E dicesi “cineseriale” chi passa abilmente dalla tv al cinema o viceversa o addirittura fa entrambe le cose. Al momento il rocker di origini italiane si concede al cinema in un film che, criticatissimo in Patria e anche fuori senza mezzi termini (“orrendo” l’ha definito il britannico Daily Telegraph) ha comunque riscosso un buon successo, come del resto hanno già fatto pellicole dello stesso genere come Appuntamento con l’amore (2010) o il più natalizio Love Actually (2003) e Andrea Carugati, sull’ultimo Vanity Fair, spiega giustamente che in America trattano questo tipo di film proprio come succede coi nostri cinepanettoni: stroncati dalla critica ma attesissimi dal pubblico. 
  


Sopra: Jon Bon Jovi con Lea Michele in "Capodanno a New York". A lato, il rocker e attore con Sarah Jessica Parker in "Sex and the City"

lunedì 19 dicembre 2011

HOBBIT PER SEMPRE

Il 19 Dicembre di dieci anni fa, arrivava nei cinema Il Signore degli Anelli, con il primo dei tre capitoli, La Compagnia dell’Anello. E per l’occasione, i quattro hobbit si ritrovano su Empire

Nel 2001, a quattro anni di distanza da Titanic, ancora si stava cercando un filmone che facesse un botto supersonico proprio come l’opera di James Cameron, che, vale la pena ricordarlo, si portò a casa 11 premi Oscar arrivando ad eguagliare il record di un pezzo di storia qual è Ben Hur e ottenne il maggior incasso della storia del cinema (verrà poi battuto da Avatar). Ma il 2001 fu l’anno in cui debuttò Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’anello. Era il 19 Dicembre e il pubblico andava a scoprire il primo episodio di una fantastica, epica e sconvolgente trilogia “messa su” da Peter Jackson, che sarebbe proseguita l’anno successivo con Le due Torri e quello dopo ancora con Il Ritorno del Re. E fu quest’ultimo a trionfare alla notte degli Oscar, collezionando pure 11 statuette ed arrivando ad incassare quanto basta per ergerlo a terzo film più visto di sempre.  Dieci anni dunque son passati dal primo film ed è per questo che l’autorevole rivista britannica di cinema Empire ha ben pensato di riunire i quattro hobbit Frodo, Sam, Merry e Pipino, rispettivamente interpretati da Elijah Wood, Sean Astin, Dominic Monaghan e Billy Boyd per una divertente intervista (di James White), imperdibile per ogni fan della saga cinematografica e per ogni appassionato del cinema che conta. Reperibilissima anche in Italia, dato che da Dicembre Empire è felicemente pubblicato anche da noi! I quattro, legati da fraterna amicizia fin dal loro primo incontro sul set, raccontano con nostalgia più che palpabile il meraviglioso vissuto sui set neozelandesi e non possono che sottoscrivere la bella riflessione di Astin: “Quando fai un’esperienza di vita così intensa e significativa come quella che noi abbiamo fatto insieme, non potrà mai andarsene via”. Ma cosa ne è stato di loro in questo decennio? Wood, faccia da nerd, occhi terribilmente grandi e terribilmente blu è quello che ha lavorato di più al cinema: Se mi lasci ti cancello (2004), Hooligans (2005), Sin City (2005), ma ha fatto anche il doppiatore in tv, in American Dad! (2006), ad esempio e per i videogame. Oltre a quelli tratti dal Signore degli Anelli, ha doppiato il fratello di Kratos in God of War III (2010), mentre oggi è l’apprezzatissimo protagonista della serie tv comedy Wilfred, storia di un tizio che sul punto di suicidarsi, inizia ad interagire con un cane che lui vede come una persona. Ed è anche tornato sul set in Nuova Zelanda, ancora diretto da Jackson, ancora nei panni del buon Frodo per Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato, attesissimo prequel della celebre trilogia, nei cinema il prossimo anno. Astin, corpulento più di un tempo, ha sempre lavorato ma “accontentandosi” essenzialmente di far tv, apparendo come guest in diverse serie: Las Vegas (2004), 24 (2006), Monk (2007), ed ha in preparazione alcuni film per il piccolo e il grande schermo. Mentre Boyd, a oggi il più anonimo fra i quattro, ne ha fatte di cose, ma passate un po in sordina, come la miniserie Le Streghe di Oz (2011), dove ha diviso la scena con l’amico Sean Astin, Monaghan è quello che dallo status di “signor nessuno” è passato a quello di autentica rockstar (diverso il caso di Elijah, che prima di The Lord of the Rings già aveva un curriculum di tutto rispetto). E non solo perché il ruolo che lo ha poi consacrato, quello di Charlie Pace nella serie cult Lost, era quello di un musicista rock, ma perché poi si fidanza anche con una gnocca esagerata come Evangeline Lilly (guarda caso, oggi nel cast de Lo Hobbit!). Per Monaghan, dopo Lost arriva altro cinema con Wolverine – Le origini e ancora tv con lo sfortunato FlashForward, e pure una webserie, Goodnight Burbank. Potranno mettercela tutta a fare altri film, le rockstar in tv, o interpretare i ruoli più improbabili, ma nei cuori di milioni di persone, quelle quattro facce saranno sempre “facce da hobbit”!

Sopra: la locandina de Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello. Sotto, la foto di Empire con (da sin.) Dominich Monaghan, Elijah Wood, Sean Astin e Billy Boyd

venerdì 9 dicembre 2011

GREATEST CAT

Arriva da noi il 16 Dicembre Il Gatto con gli stivali. E pazienza se Entertainment Weekly osò scordarsi di lui…

Giugno 2010. Sono a Londra e compro Entertainment Weekly in uno di quei piccoli negozi (e ho scritto “piccoli negozi”) gestiti da indiani, Bibbia dello spettacolo americano, e per me questo è già un evento visto che in Italia se vuoi sperare di trovare EW (e ho scritto “sperare”) devi essere a Milano e in nessun altro posto e cercare con incrollabile fiducia in un qualche megastore (e ho scritto “megastore”). L’evento si fa doppio quando vedo che si tratta di un numero speciale in cui sfilano “the 100 Greatest Characters of the last 20 years!” cioè “i 100 più grandi personaggi degli ultimi 20 anni!”. Bello, bellissimo, vedere personaggi di fantasia che hai amato tutti in fila, quelli televisivi, ad esempio, come Homer Simpson, che si è guadagnato il podio a suon di rutti e “doh!”, a Rachel Green di Friends, e anche John Locke, l’uomo di Fede di Lost (ahimè, solo alla posizione 63), così come Spongebob, che non avrò amato in prima persona, ma la mia nipotina ne va pazza, dunque ben venga! E quelli cinematografici, naturalmente, come Edward mani di forbice, Jerry Maguire e persino Wilson, il pallone “amico” di Tom Hanks in Cast Away, per cui è stata addirittura aggiunta la posizione 101. Grandi assenti ce ne sono, sia sul fronte tv come Brandon o Dylan (Beverly Hills, 90210) e Bree (Desperate Housewives) sia su quello del grande schermo come il magnifico e irresistibile Gatto con gli Stivali di Shrek! Oggi possiam anche svincolare Gatto dalla saga dell’orco verde visto che il felino spadaccino con la voce di Antonio Banderas, è protagonista di un film tutto suo, nei cinema italiani dal 16 Dicembre, intitolato appunto Il gatto con gli stivali. Ma già nel 2004, quando il micio esordì in Shrek 2, come aspirante killer del corpulento protagonista per poi diventare suo inseparabile socio, conquistò le platee non solo con i celebri occhioni dolci ma anche facendo praticamente sparire Ciuchino dalla scena nella clip finale in cui tutti cantano e ballano una versione molto riveduta di Livin’ la vida loca (il Gatto che fa il verso alla star di Flashdance è leggenda). Ancora altri due Shrek, il terzo nel 2007 e il quarto tre anni dopo, e Gatto diventa una superstar, tanto da convincere la DreamWorks a farne il protagonista assoluto di uno spin-off. Mistero sul perché quelli di EW lo abbiano lasciato fuori nel loro speciale: banale dimenticanza? Più che probabile, direi. Puss in boots, questo il nome originale della pellicola, è diretto da Chris Miller, che oltre ad essere stato il regista di Shrek terzo, ha doppiato anche Geppetto e lo Specchio magico nei precedenti capitoli, nella versione originale com’è ovvio, e conta ancora sulla voce di Banderas per la versione americana e quella italiana (nel solo Shrek 2 la voce italiana fu di Massimo Rossi, quello del Jonathan Kent di Smallville e Desmond in Lost, che, tra l’altro, è stato rimpianto da molti “aficionados” del gatto) ma anche su quella di Salma Hayek e il Zack Galifianakis di Una Notte da leoni. La storia ci porta a conoscere le origini di Gatto, che viveva in un orfanotrofio spagnolo, il San Ricardo, insieme all’inseparabile amico Humpty Dumpty, un uovo parlante (Galifianakis). Archiviata quella fase della sua vita e (forse) l’amicizia con Humpty, a causa di una rapina finita male, Gatto si ritrova a vivere da fuorilegge, ma per riscattarsi decide di ritrovare un antico tesoro nascosto in un castello situato in cielo, la Gallina dalle uova d’oro!Non è l’unico a cercarlo, visto che sulle sue tracce ci sono anche Dumpty e una sinuosa micia tutta nera, Kitty “zampe di velluto” (la Hayek). Per non parlare della temibile coppia di banditi formata da Jack e Jill (voci di Billy Bob Thornton ed Amy Sedaris, che prestò la voce anche a Cenerentola in Shrek terzo), e infatti non parliamone visto che e breve avrete l’occasione di vedere direttamente in azione tutti questi spassosi personaggi. Non solo il gatto spaccone e caliente comunque, ma un 3D caldo e luminoso da più parti osannato come uno dei migliori visti fino ad oggi, una regia attenta a ogni dettaglio, palazzi coloniali e cromie decisamente latine. Poco importa se qualche caratterizzazione si rivela poco originale, come Kitty, che è un po’ Catwoman e un po Penelope Cruz piratessa in Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare, o la storia poco “adulta”, il piacere di ammirare Gatto finalmente protagonista vale tutto il biglietto. E farà pentire quelli di EW di non averlo inserito tra i “magnifici 100”!  

Dall’alto, la locandina de Il Gatto con gli stivali e la cover di Entertainment Weekly cui faccio riferimento nel post.

domenica 4 dicembre 2011

GLI DEI DELL’OLIMPO (TELEFILMICO)

Fra attori e attrici delle serie televisive, chi ci vedreste bene nei panni delle divinità della mitologia classica? Io credo proprio di non avere dubbi...

A dispetto delle critiche non sempre piacevoli, Immortals, il kolossal mitologico di Tarsem Singh sulle imprese, molto fantasiose, di Teseo, si è portato a casa in poche settimane oltre 30 milioni d’incassi. Contribuendo a rendere più forte il rinnovato interesse di Hollywood per la mitologia classica: in cantiere ci sono infatti anche i sequel di Scontro tra Titani (La Furia dei Titani) e Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo. Abbiamo visto, nei primi capitoli di queste pellicole (e in Immortals, certo) le varie, spesso imprevedibili rappresentazioni delle Divinità Olimpiche, ma quello che mi chiedo: se venisse oggi realizzata una serie tv sugli Dei e gli Eroi dell’Olimpo (sarebbe ora, visti i recenti exploit e visto che son passati di anni dalla fine di titoli discutibili ma famosissimi come Hercules e Xena), magari audace e violenta alla HBO o Starz, chi verrebbe scelto per interpretare Zeus, Afrodite o le altre divinità più famose? Ecco le mie proposte.

ZEUS: Josh Holloway dovete immaginarvelo si coi capelli lunghi del Sawyer di Lost, ma anche coi boccoli. La sfrontatezza la prestanza fisica e l’aura da capo temibile ma affascinante allo stesso tempo sono perfette per impersonare il Padre degli Dei.

ERA: Marcia Cross è per me la regina delle serie tv. In una serie sul mito, ne sarebbe la Dea principale, ovvero la moglie di Zeus. Bree del resto è stata capace delle vendette più assurde per punire infedeltà e scelleratezze dei suoi compagni in Desperate Housewives.

NETTUNO: Jon Hamm deve chiaramente rinunciare al look anni 60 di Don Draper ed allungare pure lui la sua chioma nera. È un leader, e siccome l’Olimpo ha già un sovrano, lui che già in Mad Men deve dividere la scena con Roger Sterling, potrà "accontentarsi" di governare i sette mari.

ADE: Denis O’Hare ha saputo investire i suoi personaggi di una perfidia terrificante (in True Blood) o sottile (in American Horror Story) ma senza mai perdere un carisma da signore. Si, è lui il temibile Dio degli Inferi.

DEMETRA: Lauren Graham è una Mamma per amica (e ancora mamma ansiosa in Parenthood) e nel mito greco, la Dea della terra e delle messi, è fra le mamme più note (Proserpina è sua figlia) e amica di chi a lei si affida per la sua assistenza in materia di raccolti.  

ATENA: Julianna Margulies è tornata grande grazie alla Alicia Florrick di The Good Wife e chi meglio di un’avvocatessa potrebbe incarnare l’inflessibile Dea della giustizia?  Calista Flockart, di cui ancora ricordiamo l’irresistibile Ally McBeal, era tra le opzioni, ma per una come Minerva (il suo nome romano) ci vuole una ben più rassicurante.

APOLLO: Jonathan Rhys Meyers, sex symbol prima cinematografico grazie a film come Match Point (di Woody Allen)e poi televisivo con la saga de I Tudors, ormai concluso dopo 4 stagioni, ha il magnetismo necessario per essere lo spavaldo Dio del sole e delle arti.

ARES: Nikolaj Coster-Waldau, da 1 a 10, quanto è spietatamente bastardo in Game of Thrones (Il Trono di Spade)? Ecco, il dio della guerra violenta, il nostro Marte, invoca proprio uno come sir Jaime Lannister (con buona pace del suo bravo interprete).


ARTEMIDE: Emily Van Camp, dolce e indifesa Rebecca in Brothers & Sisters, tremenda e vendicativa Amanda in Revenge, saprebbe come fare la parte della Dea dolce e beneamata, ma se serve distaccata e combattiva, che è attenta alle meraviglie della natura ma anche a sterminare chi intralcia la sua strada.

DIONISO: Matthew Morrison ha quell’aria scanzonata e godereccia che richiede il Dio del vino e dell’ebbrezza. E se si dovesse trattare di cantare e ballare, il mr. Shue di Glee, farebbe naturalmente un figurone.

ERACLE: Joe Manganiello, il muscolosissimo licantropo Alcide di True Blood, darebbe volto ma soprattutto corpo al semidio (figlio di Zeus) più forte che la mitologia ricordi. Roba da far impallidire anche lo Schwarzenegger della prima maniera…
  
AFRODITE: Annalynn McCord l’ha spuntata in una sfida tutt’altro che facile con bellezze come Evangeline Lilly, Katie Cassidy, Minka Kelly, Eva Longoria. Ma nessuna era sufficientemente “bitch” e superficiale quanto la Naomi magistralmente messa in scena in 90210 e come si addice alla Dea della bellezza.

EOLO: Jorge Garcia ben si presta all’immagine che ho sempre avuto del dio a guardia dei venti: panciuto e simpaticone (chi lo dice che ogni Divinità dev’essere bella e palestrata?). E poi come Eolo che dimora nelle isole Eolie, anche per l’ex Hurley, tra Lost e il nuovo Alcatraz, il destino sembra volerlo confinare sempre in qualche isola.

ERMES: Ed Westwick ha decisamente quell’immagine fascinosa e furbetta che il messaggero degli dei, nonché protettore di ladri e bugiardi, cose di cui il Chuck di Gossip Girl s’intende non poco, richiede, no? 

EFESTO: Hugh Laurie, o meglio di lui il suo alter ego, il Dr. House, è praticamente perfetto per incarnare il dio del fuoco, non bello, burbero e zoppo, sorprendentemente abile nella sua arte. Non sarà una persona piacevolissima ma le donne non riescono a stargli lontane.



giovedì 6 ottobre 2011

Diventerà una star? (4°ep.)


In questo quarto episodio vanno sotto esame Paul Iacono, Amber Lancaster, Dylan O´ Brien e Sofia Balck d´Elia



03/10/2011:



Per il quarto appuntamento, facciamo sosta in casa MTV, che di giovani attori se ne intende, prendendo in esame The Hard Times of RJ Berger, Teen Wolf e la versione USA di Skins. 

PAUL IACONO
La sua bella occasione l’ha già avuta grazie a Hard Times of RJ Berger (lui era RJ), la sit-com tradotta da noi con Tempi duri per RJ Berger, solo che, nonostante la serie si sia mostrata più che deliziosa, e senza mai cali qualitativi, è stata cancellata al termine della season 2, rimettendo in discussione i progetti di questo ragazzo, classe 1988, nativo di Secaucus, New Jersey. Genitori italoamericani e talento innato, Iacono recita da quand’era bambino, apparendo nelle soap Destini,Sentieri e Così gira il mondo, mentre, due anni fa si distingue col ruolo dell’aspirante regista Neil nel filmFame.
A FAVORE: Grazie al ruolo del superdotato e supersfigato RJ, ora è conosciutissimo in ambiente televisivo.
CONTRO: Qualche film per la tv ad attenderlo ma niente di più per il momento.


 

AMBER LANCASTER
Se in Hard Times of RJ Berger, dove è Jenny Swanson, ha preso le distanze dalla classica fighettina da high school, grazie ad un cuore ed un coraggio da nerd, nella vita reale sembra che la sua sia stata la scalata da tipica ragazza che conta di farcela soprattutto grazie alla sua bellezza. Non che uno voglia giudicare, per carità. Bella è bellissima. Nata nel 1980, a 18 anni ancora da compiere vince il titolo di Miss Washington Teen USA, è cheerleader nella squadra di football di Seattle, le Sea Gals, lavora come modella e partecipa al reality il cui titolo è tutto dire (e poi in Italia ci si lamenta), Are you Hot? The search for America's sexiest people?
A FAVORE: Giusto una pausa post HT e poi le produzioni (specie quelle teen) faranno a gara per averla.
CONTRO: Non è che sia nata con il fuoco sarco della recitazione, ma oggi giorno, a chi importa?



DYLAN O’BRIEN
Ha da poco compiuto vent’anni questo giovanissimo attore, fattosi conoscere grazie al ruolo di Stiles, il migliore amico di Scott in Teen Wolf. Un amico che tutti vorrebbero avere, non solo per la travolgente simpatia, ma per la sua infinita pazienza, specie con un amico rozzo e insensibile comeScott, che manco si accorge delle prodezze che Stiles fa per lui pur di aiutarlo nelle sue pericolose avventure licantrope. O’Brien, talentuosissimo, inizia ragazzino a diffondere suoi filmati su YouTube, aiutato e incoraggiato dai genitori.
A FAVORE: Le sue performance sono la cosa migliore diTeen Wolf, e la cosa di certo non passerà inosservata. Farà strada.
CONTRO: La serie di MTV ha tutto il tempo per lanciarlo e lui per migliorare. Contro non sembrano esserci.



SOFIA BALCK D’ELIA
Il nome non è certamente semplice da ricordare, ma lei non è una che si dimentica. Beh, bisognerebbe almeno averla vista all’opera nella versione americana di Skins, così controversa (per nulla, aggiungo io) da venir cancellata alla prima stagione nonostante gli ascolti non così male. Nella serie, la ventenne Sofia, era Tea Marvelli, la ragazza lesbica equivalente delMaxxie della versione originale e nel suo passato, l’unico lavoro degno di nota è stata la partecipazione alla soap All my children.
A FAVORE: La più valida del gruppo squinternato di Skins e la più promettente.
CONTRO: Ancora poca esperienza per poter veramente “sfondare”.

Diventerà una star? (3°ep.)


Oggi attenzione ai giovani protagonisti delle ultime serie fantasy. Da Game of thrones a La spada della verità, piccole stelle crescono.



15/08/2011:

KIT HARINGTON
È praticamente un esordiente questo ventiquattrenne inglese nativo di Worcester, nel Worcestershire. Provate a curiosare nel suo curriculum nel sempre aggiornatissimo IMDB e troverete, oltre al film Silent Hill: Revelation 3D previsto per il 2012 in cui recita ancora con Sean Bean, solo la sua partecipazione a Game of Thrones, dove interpreta il “bastardo”Jon Snow, figlio illegittimo di Lord Stark (Bean) e destinato a grandi imprese. Harington ha messo a segno davvero un colpaccio grazie all’ingaggio per la celebratissima serie HBO, lui che era un attore esclusivamente teatrale che, nonostante la giovane età, si è esibito anche presso il Royal National Theatre di Londra.
A FAVORE: Grazie a Game of Thrones è passato negli USA dallo status di “signor nessuno” a quello di nuovo sex symbol.
CONTRO: Il cast della serie fantasy è troppo ricco e variegato per permettere al solo Harington di emergere come si deve.

EMILIA CLARKE
Per qualche curiosa ragione di lei, neostar di Game of Thrones, è impossibile trovare l’età sul web, ma sappiamo almeno che è nativa di Londra. Con il padre tecnico del suono in giro per teatri, era solo questione di (breve) tempo prima che si accendesse in lei la scintilla, divenuta subito fuoco sacro, della recitazione. Il ruolo di Daeneris Targaryen, principessa bionda quanto esiliata e manipolata dal perfido fratello Viserys per riavere il Trono di Spade, è la prima grossa occasione, dopo la sua partecipazione alle serie Doctors eTraissic Attack
A FAVORE: La produzione di Game of Thrones ricorre moltissimo a lei per le varie uscite promozionali, tra servizi fotografici e eventi mondani e questo non può che far bene alla sua immagine.
CONTRO: Sarà il ruolo che interpreta ma non è che brilli in quanto ad espressività.

CRAIG HORNER
Quest’estate il martedì sera Rai2 manda in onda la prima stagione de La Spada della Verità. E se persino in spiaggia la mia vicina di ombrellone, una signora sulla quarantina, ne parla con l’amica, non tanto della serie tratta dai romanzi di Terry Goodkind, ma del suo protagonista, Craig Horner, qualcosa vorrà pur dire per la sua popolarità. Australiano di Brisbane (lo stesso paese dei Savage Garden, per chi li ricorda), classe 1983, visto in H2O e Blue Water High, nella saga fantasy, cancellata purtroppo al termine della season 2, impersona Richard Cypher, il coraggioso cercatore della Verità.
A FAVORE: La signora sopracitata cercava a fatica di ricordarsi il nome del “ragazzo della Spada della Verità”. Ma è già un buon inizio. Inoltre il fisicaccio che si ritrova potrebbe farlo finire nel mirino di una Starz sempre in cerca di corpi promettenti per Spartacus e affini.
CONTRO: Ancora nessuna chiamata significativa dopo la chiusura di Legend of the Seeker
TAMSIN EGERTON
Il ruolo di Ginevra, la donna di Artù, in Camelot, serie su cui Starz aveva riposto parecchie aspettative, sfortunatamente disattese, non ha avuto il tempo di consacrarla, ma quel personaggio era suo fin dall’inizio. L’attrice, 23 anni a Novembre, inglese come Harington e la Clarke, non è affatto nuova a questo genere di ruoli, avendo già impersonato una giovanissima fata Morgana nella miniserie tv The Mists of Avalon e l’anno dopo aveva vestito i panni della principessa in Sir Gadabout: The Worst Knight in the Land, una serie per ragazzi. Le belle occasioni però non sono mancate, come i film Keeping Mum ed Eragon.
A FAVORE: Bella e versatile, si farà vedere presto anche in Italia (case di distribuzione permettendo) nel film Chalet Girl, accanto all’Ed Westwick di Gossip Girl, Bill Nighy e Brooke Shields.
CONTRO: Fino ad ora nessuno ha saputo valorizzarla con un ruolo fatto bene. Autori di Camelotcompresi.

mercoledì 5 ottobre 2011

Diventerà una star? (2°ep.)


Secondo episodio con Peyton List, Tania Raymonde, Beau Mirchoff e Logan Huffman, volti giovani di serie ABC.



22/07/2011:

Per il secondo appuntamentento con “Diventerà una star?” facciamo sosta in casa ABC, soffermandoci in particolare su quattro titoli che si sono guadagnati tempo addietro, una grossa notorietà (e non sempre per ragioni felici): Lost, Desperate Housewives, FlashForward e V.

TANIA RAYMONDE – Quando giunse nella terza stagione di Lost nel ruolo di Alex, la figlia di Danielle Rousseau che le viene scippata dalle braccia ancora in fasce da Ben, Tania Raymonde (nata a Los Angeles 33 anni fa) non passò inosservata a chi l’aveva già vista nel videoclip dei Maroon 5 “Won’t Go Home without you”, a cui giunse dopo la fama conquistatasi con la parte di Cynthia nella sit-com Malcom . Un po’ prezzemolina da 11 anni a questa parte, è apparsa praticamente ovunque (NCIS, Medium e anche al cinema con film indipendenti) ed ha trovato il tempo di scrivere, produrre e dirigere il cortometraggio Cell Division.
A FAVORE: Il lavoro non le è mai mancato, al contrario di molte attrici ben più navigate di lei. Ha in lavorazione ben 6 film!
CONTRO: Sulla piazza lei è ormai da un bel po’ ma il grande salto non l’ha ancora fatto.


BEAU MIRCHOFF – Canadese ventiduenne, si è fatto tutta la stagione sei diDesperate Housewives nel ruolo di Danny Bolen, il paziente figlio di Angie (Drea DeMatteo) e Nick (Jeffrey Nordling), costretto a tenere segreta la sua vera identità a tutti. A soli 14 anni esordisce nella serie Romeo! e tre anni dopo è sul set del cult demenziale Scary Movie 4. Ancora il cinema lo ha tenuto a mente ed eccolo in The Grudge 3 e Sono il numero 4. Ma la tv non smette di piacergli: se fino a poco prima di vederlo a Fairview era nella serie canadese Heartland, quest’anno è apparso per la seconda volta col ruolo di Jared Hatch in CSI: Miami, a distanza di otto anni dalla prima apparizione.
A FAVORE: L’immagine prestante c’è.
CONTRO: Il talento recitativo non c’è.



PEYTON LIST – La Nicole Kirby del cancellatissimo FlashForward è proprio bella. Sarà stato innanzitutto per questo che sono in molti ad averla cercata (al bando ogni insinuazione sulle sue capacità attoriali!): dall’esordio in Sex and the city, dove era a malapena accreditata, passa alla soap Così gira il mondo. Poi, con il medesimo ruolo, quello di Alexa Endecott, appare in CSI: Miami e CSI: New York, e ancora One Tree Hill, Ghost Whisperer, CSI (stavolta il ruolo è un altro), Smallville, Hawaii Five-0. Mica male per i suoi 25 anni?!
A FAVORE: Difficile che una bella ragazza come lei venga messa al palo. Siamo pur sempre a Hollywood!
CONTRO: Corre il rischio di essere considerata troppo bella per ruoli impegnati. Un gran bel rischio…

LOGAN HUFFMAN – Arriva dall’Indiana il giovane Huffman, 22 anni ma un viso da ragazzino, interprete in V di Tyler, che muore sbranato al termine del secondo ciclo, proprio quando i “capoccia” della ABC decidono di far morire anche V, senza mostrarci la spietata vendetta di sua madre, l’agente Erica Evans (Elizabeth Micthell). Il suo curriculum non è dei più maturi, avendo iniziato a recitare “sul serio” solo tre anni fa: l’esordio avviene con il film commedia Lymelife, in cui recita accanto ad Alec Baldwin e Cynthia Nixonn e che nel 2008 vinse anche il Toronto Film Festival.
A FAVORE: Un volto che ben si adatta alle parti più varie, dal figo del liceo al nerd in cerca di riscatto.
CONTRO: Anche lui  non è tra gli attori più “abili” della sua generazione.



Diventerà una star? (1° ep.)

Secondo appuntamento con le star del domani.

01/07/2011:

Mesi fa con un articolo, E ADESSO TOCCA A NOI, provavamo ad immaginare chi fra i nuovi volti telefilmici fosse destinato a diventare un’autentica superstar nel mondo delle serie tv. Bene! Le nostre “profezie” riprendono con una serie di appuntamenti con cadenza più o meno mensile in cui, per l’occasione riuniremo ogni volta un quartetto di giovani attori e attrici. Se nell’articolo da cui tutto è partito ponemmo l’accento su gente come Katie Cassidy (Melrose Place), Matt Lanter (90210), Shawn Pyfrom (Desperate Housewives) o Thomas Dekker (Heroes), stavolta si fa sosta nell’irresistibile (e inquietante) condominio del Melrose Place versione 2009, di cui anche in Italia, su Fox e su Rai2, abbiamo potuto ammirare il nuovo look. Tenendo fuori dai giochi, ovviamente la Cassidy, di cui però, statene certi, torneremo a parlare…
MICHAEL RADY – In Melrose Place 2.0 è interprete dell’aspirante regista Jonah, un eterno Peter Pan capace di meravigliosi slanci di bontà e di un romanticismo d’altri tempi. Nato il 20 Agosto 1981 a Philadelphia, esordisce nel 2005 nel film Quattro amiche e un paio di jeans, in cui, nel ruolo del ragazzotto greco Kostas, fa la corte alla bella Lena, impersonata da Alexis Bledel (Una mamma per amica). Si distingue in seguito grazie a ruoli ricorrenti nelle serie Swingtown e Greek-La confraternita. Dopo Melrose, non è rimasto certo con le mani in mano ed è apparso in varie serie come MediumCastle ed Happy Endings. Presto lo vedremo protagonista di un paio di tv movie ancora in lavorazione.
A FAVORE: Bravo nelle caratterizzazioni dei personaggi
CONTRO: Non sembrerebbe avere le physique du role per i ruoli da protagonista.



SHAUN SIPOS – In MP recita nei panni del bad guy David, figlio del dott. Michael Mancini, particolarmente abile nell’arte del furto. Canadese, anche lui classe 1981, a vent’anni esordisce apparendo nella serieSpecial Unit 2 ma ottiene una discreta popolarità un paio d’anni più tardi grazie alla partecipazione come regular nella sit-com Complete Savages, da noi trasmessa col titolo di Selvaggi. Al cinema ottiene qualche occasione di poco conto in film come Final Destination 2 e The Grudge 2. Il dopo MP per lui è stato segnato dalla partecipazione alla seconda stagione di Life Unexpected, che, sfortunatamente, è stata anche quella che ha segnato la cancellazione del bel serial CW. Ha da poco ultimato le riprese del film Enter Nowhere.
A FAVORE: Un volto a metà tra il bravo ragazzo e un vero impunito gli consente di calarsi in numerosi ruoli.
CONTRO: L’essere stato regular solamente in serial subito cancellati non l’aiuta di certo.


 JESSICA LUCAS -  Bellissima ragazza di Vancouver, recita da quando aveva 7 anni, avendo frequentato anche dal 1992 al 1994 il Children’s Theatre Arts. Venticinquenne, ha militato in numerose serie tv, non tutte molto note in Italia, come 2030 CEEdgemont, ma anche in altre decisamente più famose come CSI e nella prima stagione di 90210. Nel 2009 ricopre il ruolo della dolce maestra di scuola elementare Riley in MP, e, chiusa la serie entra nel cast di Friends with Benefits nel ruolo di un’altra Riley! Anche il cinema, e J.J. Abrams, si sono accorti di lei: l’abbiamo vista infatti inCloverfield e la vedremo in Big Mama: tale padre tale figlio.
A FAVORE: Il cinema, dopo la bella prova di Cloverfield non se la lascerà scappare. Anche la CW, dopo averla “provata” in 90210 l’ha chiamata per MP. E non è detto che non si ricordi ancora di lei.
CONTRO: Paradossalmente, ha fatto troppa tv per sperare di imporsi davvero nel cinema. E in America si sa, ancora si è un tantino “classisti”.

STEPHANIE JACOBSEN – La bella Lauren, che pur di pagarsi gli studi da dottoressa finisce col fare la prostituta è di origine cinese come la sua interprete (nata ad Hong Kong 31 anni fa). Prima di approdare a Los Angeles, l’attrice viveva in Australia, dove si trasferì a 12 anni. Prima di MP, la Jacobsen si è fatta vedere in telefilm di poco conto, ma una bella occasione fu quella di interpretare Jesse in Terminator: The Sarah Connor Chronicles.
A FAVORE: La sua bellezza orientale di certo continuerà a non passare inosservata
CONTRO: Tuttavia non ci sono titoli interessanti ad attenderla per il momento.








E adesso tocca a noi!

Ieri erano David Duchovny (X Files) e Alyssa Milano (Streghe), oggi sono John Hamm (Mad Men) ed Ellen Pompeo (Grey’s Anatomy) e domani? Chi saranno i grandi protagonisti di importanti serie televisive del futuro?

15/09/2010:

Ieri erano David Duchovny (X Files) e Alyssa Milano (Streghe), oggi sono John Hamm (Mad Men) ed Ellen Pompeo (Grey’s Anatomy) e domani? Chi saranno i grandi protagonisti di importanti serie televisive del futuro? Chi, fra i giovani attori attualmente impegnati in telefilm seppur di prim’ordine ma comunque in ruoli non di primissimo piano, ha la stoffa (e un bravo agente, s’intende) per diventare un vero divo dei serial tv? Non si pone quindi l’accento su chi come Jennifer Aniston è “esplosa” passando da Friends al grande schermo ma su chi fa e farà televisione. Non si bada neanche a chi, seppur giovane, ha già chiaramente la strada più che spianata come un Tom Welling (che pure da 10 anni sta compiendo la sua scalata grazie a Smallville). Si potrebbe facilmente pescare a piene mani in territorio teen drama ma non sempre essere belli e dannati o strafighe fa rima con un buon talento recitativo. Le mie sono solo opinioni ma osservando 90210 si trovano volti che potrebbero davvero funzionare: JESSICA STROUP (Silver) possiede chiaramente il “fuoco sacro”, così anche MICHAEL STEGER (Navid) ha qualcosa in più di chi può cavarsela solo tra le mura di un liceo. Non a caso sono stati entrambi chiamati, anche se per una piccola parte, da Alan Ball in True Blood, lei all’inizio della prima stagione, lui sul finire della terza. Sempre nel controverso spin-off del più famoso e amato Beverly Hills 90210 troviamo MATT LANTER che da tempo sembra non fermarsi mai (nel giro di pochi anni è apparso in Big LoveHeroesCSI). Sembra sia destinato ad un avvenire più roseo rispetto ad un vecchio sex symbol a cui è stato più volte paragonato: quel Luke Perry al cui Dylan sembrano essersi ispirati anche troppo gli sceneggiatori di 90210 nel creare per Lanter il personaggio del bel tenebroso Liam. Il giovane Matt ha dalla sua anche il fatto di non prendersi troppo sul serio e non esitare a farsi sbeffeggiare in film demenziali come Disaster Movie o il nuovo Mordimi. Sul set di Heroes Lanter condivise il set con un certo THOMAS DEKKER, che, nel ruolo di Zach, il tenero amico di Claire, rimase solo una decina di episodi della prima stagione. Dekker lasciò poi la serie per lanciarsi, da protagonista, in Terminator: The Sarah Connor Chronicles anche se pare che alla base della decisione di lasciare ci fosse altro. Zack avrebbe dovuto svelarsi omosessuale e l’attore voleva evitare di interpretare, come già fatto in passato, un personaggio gay nel timore che la sua carriera futura ne venisse compromessa. Caso vuole che lo scorso anno Dekker sia stato arruolato al cinema da Gregg Araky nel filmKaboom , un B movie in cui ha il ruolo di uno studente gay. Evidentemente, superate paure e incertezze, Dekker è ormai pronto a ogni tipo di sfida per far conoscere il suo indiscusso talento. Staranno scalpitando ormai da anni invece SHAWN PYFROM e ANDREA BOWEN, ingaggiati giovanissimi da Marc Cherry in quel di Desperate Housewives dove impersonano Andrew e Julie, rispettivamente figli di Bree e Susan. Praticamente dalla prima serie (e ora siamo alla settima) “condannati” a rimanere all’ombra delle loro madri, non appena inizieranno a volare da soli sapranno certamente farsi valere con quei volti, forse non bellissimi, ma certamente accattivanti. Rimanendo in casa ABC c’è quella bella scuderia che è Brothers & Sisters dove ha soggiornato per qualche anno LUKE GRIMES nel ruolo di Ryan, figlio illegittimo di William Walker. Le cronache narrano che Grimes si presentò anni fa al provino per la parte di Edward Cullen in Twilight ma che non se la prese più di tanto quando poi a lui fu preferito un certo Robert Pattinson. Ora, lasciato B&S, non ci è dato sapere in cosa lo rivedremo ma quasi certamente risentiremo parlare di lui che può contare, oltre che sulla sua bravura, anche su una innegabile somiglianza con Johnny Depp. Dalla rassicurante casa Walker passiamo all’inquietante cittadina di Bon Temps, dove, fra un Bill e una Sookie si aggirano interpreti tanto giovani quanto agguerriti come la rossa DEBORAH ANN WOLL che incarna la vampira adolescente Jessica e MARSHALL ALLMAN, che arriva nella terza serie nel ruolo di Tommy, il poco rassicurante fratello di Sam. Lei, che vanta parecchie partecipazioni ad altre serie come Law&Order:Special Victim UnitThe Mentalist e ER, alterna l’impegno con la serie sui vampiri con le riprese di altri lavori. Ha già pronto per il prossimo anno, ad esempio, il film Mother’s day in cui recita accanto a Rebecca De Mornay. Allman, dal canto suo si era già fatto apprezzare in Prison Break nel ruolo ricorrente di LJ, ma ha anche voluto cimentarsi in lavori più particolari come il cortometraggio del 2005 Starcrossed, drammatica storia di un amore incestuoso tra due fratelli, in cui recitava anche, nel ruolo del padre dei 2 ragazzi, John Wesley Shipp (indimenticato papà di Dawson inDawson’s Creek ma anche mitico Flash nei primi anni ’90). A conclusione di questa carrellata, che non ha certamente nessuna pretesa di completezza, va messa KATIE CASSIDY, dimostrazione di come essere una pupa da urlo non vada neanche un po’ a sminuirne il talento artistico. Fattasi apprezzare già in Supernatural e in Harper’s Island , la Cassidy, che è anche cantante, balzò agli onori della cronaca sei anni fa per la sua love-story con Jesse McCartney, altro attore/cantante. Nel 2009 ha recitato nello sfortunato remake/sequel di Melrose Place , che senza troppa fantasia ha mantenuto il titolo dell’originale. Anche se la sceneggiatura ha deluso fino alla cancellazione della serie, archiviata dopo appena una stagione, va detto che il personaggio della bella Katie, la sfrontata agente pubblicitaria Ella Simms, capace anche di far impallidire la “veterana” Amanda Woodward, tornata con le fattezze un po’ impiastricciate dal botox di Heather Locklear, era tra le poche cose veramente buone del serial. Anche grazie a quell’espressione cinica ma allo stesso tempo adorabile di cui è capace la Cassidy, intanto attualmente “promossa” dalla CW in uno dei suoi show di punta: Gossip Girl. Ho volutamente lasciato fuori da queste supposizioni i già celebratissimi ragazzi di Glee. Anche se giovanissimi, hanno una straordinaria presenza scenica, sanno recitare, cantare e anche ballare e se addirittura I Simpson scelgono di prenderli come guest stars in una delle prossime puntate c’è ben poco da supporre: sono nate delle stelle!

Dall'alto: Thomas Dekker - Michael Steger e Jessica Stroup - Katie Cassidy