giovedì 8 marzo 2012

CINESERIAL FACE - 4

Gente che passa dalla tv al cinema. Gente che dal cinema arriva alla tv. Gente che riesce a fare entrambe le cose. Alla faccia della crisi… <4^ puntata>


STEPHEN MOYER




















Chi è: un attore britannico, nativo di Brentwood (Essex), che, banalmente, da ragazzo decide che farà l’attore e, diplomatosi alla London Academy of Musci and Dramatic Art inizia la sua scalata al successo. Fa anche il padre, di due ragazzini, nati dalla sua precedente compagna ed il marito, della collega superhot Anna Paquin (la Sookie di True Blood).
Cine: Dal 9 marzo, con The Double, thriller di Michael Brandt con Richard Gere e il giovane Topher Grace è nei cinema italiani con la storia dell’omicidio di un senatore americano, sicuramente assassinato da un serial killer sovietico. E lui, ha la parte di un certo Brutus. Moyer, che a 30 anni era anche nel Quills – La penna dello scandalo con Kate Winslet, sta girando ora in Canada l’horror The Barrens e ha ad attenderlo anche il thriller Evidence.
Serial: È diventato famoso a 40 anni grazie a True Blood e al ruolo dell’ ambiguo vampiro Bill Compton, che sbava per Sookie e per cui Sookie sbava. In modo così convincente che i loro interpreti sono finiti sull’altare. In pochi, dalle nostre parti, ricorderanno che l’attore, dopo tanta serialità televisiva made in UK, ha recitato anche nella fiction del 2003 sul nazismo, Il segreto di Thomas, al fianco di Giovanna Mezzogiorno.


DEBORAH ANN WOLL












Chi è: Una splendida figliola, rossa mozzafiato come forse solo Marcia Cross, Christina Hendricks e Rebecca Mader, tanto per restare in tv, che lei peraltro batte tutte in quanto a giovinezza coi suoi 27 anni. Di origini tedesche e irlandesi, ma newyorkese di nascita, se ne va a Los Angeles perché è lì che vuol recitare.
Cine: È ancora nei cinema con Un giorno questo dolore ti sarà utile, bel film diretto dal nostro Roberto Faenza, che portò la Woll anche al Festival del cinema di Roma lo scorso novembre, dove è stato applauditissimo. Storia della problematica formazione di un adolescente che (non) sa di non poter contare sulla madre (Marcia Gay Harden),  la cui vita sentimentale è un disastro,sul padre (Peter Gallagher) che pensa a rifarsi le borse sotto agli occhi, la sorella (la Woll), perennemente in crisi per amore. Tre i film che la vedranno ancora impegnata: il drammatico Highland Park, He loves me, commedia romantica che segna il gran ritorno della coppia di registi Jonathan Dayton e Valerie Faris, assenti dalle scene dal 2006 di Little Miss Sunshine e la comedy Rosaline. Ma prima la vedremo nell’action Catch.44, con Bruce Willis.
Serial:  Esordisce con una puntata di Life e poi, dopo tante partecipazioni (ER, CSI, My name is Earl), la grande opportunità offertale da Alan Ball in True Blood con la sexy vampira teen Jessica, che fa perdere la testa a Hoyt, prima, e a Jason, dopo.     

lunedì 5 marzo 2012

10 VOLTI (CELEBRI) PER 10 TELEFILM (IN PREPARAZIONE)

Quanti sono i nuovi telefilm americani in preparazione, che partiranno il prossimo autunno o agli inizi del 2013? Parecchi, ma qui ne ho scelti 10, secondo il mio personalissimo gusto. Naturalmente, personaggi  marchiati “Lost” e personaggi  della Hollywood cinematografica,  sono in pole position!


ANA ORTIZ – Devious Maids
La ABC le ha dato notorietà come Hilda Suarez, la sorella maggiore di Betty in Ugly Betty, e adesso si prepara a renderla ancora più famosa nella nuova serie di Marc Cherry, già annunciata come l’erede di Desperate Housewives. Basata sulla telenovela messicana The Disorderly Maids Of The Neighborhood, vedrà protagoniste non quattro casalinghe, ma quattro domestiche in un residence per gente ricca e famosa di Beverly Hills. Tra pettegolezzi e pericolosi coinvolgimenti sentimentali, le quattro si ritroveranno immischiate in un misterioso caso di omicidio, quando verrà ritrovato un cadavere e una valigia piena di soldi. Nel cast, anche Dania Ramirez (Heroes), Judy Reyes (Scrubs) e Roselyn Sanchez (Senza traccia).


J.J. ABRAMS – Revolution
Per NBC, il produttore di Lost e di Alias, e di Fringe, aveva messo a punto l’action Undercovers, poi fallito miseramente. Giunge l’ora del riscatto con questo nuovo sci-fi drama, scritto da Abrams e da Eric Kripke (Supernatural), di cui Jon Fraveau (regista di Iron Man) dirigerà il pilot, e che ci porta in un mondo post-apocalittico in cui ogni forma di energia si è semplicemente esaurita, creando le difficoltà più atroci ai superstiti. Un gruppo di loro, dovrà disperatamente cercare di ricongiungersi ai propri cari. Tra i protagonisti, Giancarlo Esposito (Breaking Bad) e Tracy Spiridakos (Being Human US).


TOM HANKS – American Gods
La HBO si prepara a mandare in onda nel 2013 la serie fantasy, basata sul romanzo, pure a nome American Gods, dell’inglese Neil Gaiman, che si sta occupando anche della sceneggiatura, che si preannuncia come il grande successo della rete. Tom Hanks produce con la sua Playtone questa storia epica che vede protagonista Shadow, un ex galeotto che diventa guardia del corpo dell’ambiguo Mister Wednesday. Che non solo si svelerà essere l’incarnazione del dio nordico Odino, ma che lo coinvolgerà in una tremenda battaglia che andrà a coinvolgere le mitologie più diverse.



MILO VENTIMIGLIA - L.A. Noir
Che fine ha fatto l’attore di origini italiche (ma anche scozzesi, irlandesi, francesi e cherokee), conosciuto per la parte di Jess in Una Mamma per Amica e di Peter in Heroes? È finito nel nuovo crime drama noir, creato da Frank Darabont e ambientato nel decennio tra i ’40 e i ’50, per TNT, tratto dal libro di John Bustin L.A. Noir: The Struggle For The Soul Of America’s Most Seductive City. Storia della lunga e sanguinaria disputa tra la polizia della Los Angeles del tempo capeggiata da William Parker e la criminalità guidata dall’ex pugile Mickey Cohen. Ventimiglia impersonerà Ned Stax, ex marine che s’improvvisa avvocato per lavorare per conto della mafia. Anche Joe Bernthal, abbandonando il suo Shane di The Walking Dead


TERRY O’QUINN – 666 Park Ave
L’indimenticabile John Locke di Lost, dopo aver recitato come guest in Hawaii Five 0 e nella seconda serie di Falling Skyes torna finalmente protagonista con questo telefilm paranormale basato sul ciclo di romanzi di Gabrielle Pierce. In cui una coppia (Dave Annable, il Justin di Brothers & sisters e Rachel Taylor, una delle pessime Charlie’s Angels viste in autunno) va a vivere in un condominio di New York di cui saranno i custodi, ignorando che tutti gli abitanti, a cominciare da Gavin Doran, l’ambiguo proprietario dello stabile (O’Quinn), hanno stretto un patto col diavolo per raggiungere i loro scopi. A trasmettere sarà ABC.


KEVIN BACON – Untitled Kevin Williamson Project
Il protagonista di strepitosi film come Sleepers e Mystic River è uno degli ultimi divi di Hollywood ad aver scelto di recitare in tv. In una serie scritta dal Kevin Williamson già creatore non solo della saga di Scream, ma anche di serie importanti come Dawson’s  Creek e The Vampire Diaries. E in cui, nei panni dell’agente dell’FBI richiamato in servizio Ryan Hardy, dovrà sfidare il pericoloso Joe Carroll, un serial killer che ci sa fare con ogni strumento tecnologico e che ha il volto di James Purefoy (Marc Antonio dello sfrontato Rome). Confermata anche la presenza di Natalie Zea (Justifiled, Dirty Sexy Money).


MIRA SORVINO – Trooper
Per la prima volta protagonista di una serie tv, l’attrice, che ricordiamo in Mimic, Romy & Michelle e La Dea dell’amore, che le valse anche un Oscar, dovrà destreggiarsi in un cop drama. Ambientato a New York, vestirà i panni di K.J. Flaxton, madre che decide improvvisamente di diventare poliziotto. Nel cast del serial, prodotto nientemeno che da Jerry Bruckeimer e trasmesso da CBS, anche Jay Hernandez (al cinema in Hostel e in tv nello sfortunato Six Degrees).



EMILIE de RAVIN – Americana
La bionda Claire di Lost, che attualmente vediamo anche in Once upon a time (C’era una volta)nel ruolo di Belle de La Bella e la bestia, farà in questa serie di ABC, scritta da Michael Seitzman (North Country – Storia di Josey), la parte della figlia ribelle di una ricca e celebre famiglia di stilisti. Il cui patriarca, Robert Soulter, ha le fattezze di Anthony La Paglia, l’indimenticato Jack Malone di Senza Traccia.




HAYDEN PANETTIERE – Nashville
Pure lei ha interpretato una Claire, che, anziché essere salvata dagli Altri che volevano studiarla, doveva essere salvata, al grido di “salva la cheerleader, salva il mondo!”, per proteggere, appunto, l’intero pianeta. Roba da Heroes, per intenderci. Ora, fa la cantante country in ascesa in questo nuovo soap drama della ABC, scritto da Callier Khouri (Oscar per la sceneggiatura di Thelma & Louise), in cui farà coppia con la cantante non più famosissima Rayna James, impersonata da Connie Britton (già al lavoro dopo American Horror Story), decisa a tornare sulla cresta dell’onda. E Nashville, per chi non lo sapesse, è detta la “città della musica”, country in particolare, perché sede del celebre programma radiofonico Gran Ole Opry. E per la presenza della Gibson (produttrice di chitarre e altri stumenti).


EWAN McGREGOR – The Corrections
Attesissimo questo progetto della HBO, tratto dal romanzo Le Correzioni di Jonathan Franzen , un epico family drama, incentrato su una famiglia composta dal padre Alfred (Chris Cooper), l’apprensiva madre Enid (Dianne West), i tre figli Gary (sono in corso i casting per sostituire Bruce Norris che ha dato forfait), Denise (Maggie Gyllenaal) e Chip (McGregor). Se si esclude qualche partecipazione come guest (in E.R. – Medici in prima linea, ad esempio) e qualche miniserie, questo è l’esordio per l’attore scozzese, attualmente nei  cinema con Knockout – Resa dei conti e che l’anno prossimo vedremo anche nella fiaba Jack the Giant Killer.

domenica 19 febbraio 2012

LA REGINA CATTIVA DI "C'ERA UNA VOLTA". DOVE L'HO GIA' VISTA?

La regina cattiva di Once Upon a Time, prontamente ribattezzato da Fox con il nostrano C'era una volta, serie che porta le firme degli autori di Lost, Adam Horowitz e Edward Kitsis, mi è parsa fin da subito come un personaggio estremamente interessante, oltre che dall'indubbio fascino. "Sorry, I'm late!" (scusate il ritardo!): è così che esordisce, nel pilot, con quel fare da bastarda sexy e accattivante, mentre tenta di impedire le nozze tra Biancaneve (Ginnifer Goodwin) e il Principe (Josh Dallas). E ti viene voglia di seguirla fin da quell'istante per capire come e perché deve infrangere il sogno della sua candida rivale, anche se la fiaba la conosciamo tutti. Fin dal pilot, però, ho avuto l'impressione di una certa somiglianza della suddetta regina impersonata da una magnifica Lana Parrilla (per amore di Lost, va citata la sua partecipazione nel serial cult, nella parte di Greta, la tizia che tiene prigioniero Charlie nel finale della terza stagione)  ad un'altra minacciosa dama in nero del piccolo schermo. Chi sarà mai?
Sarà impressione solo mia (sicuramente è così), ma a me Regina nella sua versione fiabesca, ricorda troppo la Strega Nera della fiction Fantaghirò, unicorno a parte, la saga favolistica di Lamberto Bava con Alessandra Martines nei panni dell'intrepida protagonista, ricordata sicuramente dai più grandicelli. Nemica giurata della principessa guerriera, era appunto la strega perfida (e anche divertente) interpretata da una Brigitte Nielsen decisamente in forma. E, per quanto possa essere avvincente C'era una volta, va annotato che con la serie di Bava non ha in comune solo qualche somiglianza fisica, ma anche certi effettacci speciali che farebbero sembrare ben fatti quelli della navicella spaziale del V (lo sfortunato remake dei Visitors) di recente venuta. E, a dirla tutta, ennesima impressione personale, un'altra che somiglia alla Regina di Once c'è. 

Si tratta della cantante Dolcenera, che con l'eleganza dark che ha sfoggiato all'ultimissimo Festival di Sanremo, dove, peraltro, ha fatto una figura più che dignitosa con la sua Ci vediamo a casa, sembra aver omaggiato la poco rassicurante Regina. Che, per inciso, sta facendo lentamente dimenticare un'altra cattivona che i telefili americani amavano odiare: la Sue Sylvester (Jane Lynch) di Glee!

mercoledì 15 febbraio 2012

LA FURIA DEI TITANI SI FA SEMPRE PIU' VICINA

Amo la mitologia classica, e la storia di Perseo e Andromeda, in particolare. Amo il cinema da effettacci speciali, meglio se americano, e trovo quell’Al calare delle tenebre di Jonathan Liebesman uno degli horror più belli degli ultimi anni. In una sola frase, già amo La Furia dei Titani, sequel del pur piacevole Scontro fra Titani diretto da Louis Leterrier, che vede come regista, il giovane Liebesman. Il 30 marzo uscirà nelle sale italiane (ma anche quelle americane e britanniche) e io già non sto nella pelle, specie se sadicamente mi mostrano poster promozionali da urlo. La storia, è tra le più classiche e scontate, quindi, signori critici da The Artist si e War Horse no, evitate di dire la vostra: Perseo (Sam Worthington), che ora fa il pescatore e il papà, è costretto a tornare in missione per aiutare il padre Zeus (Liam Neeson) contro la furia dei titani, pronti ad abbandonare il Tartaro, guidati dal folle Kronos. Ad aiutarlo, l’intrepido Agenore (Toby Kebbell), la bella Andromeda (Rosamund Pike) e il Dio del fuoco Efesto (Bill Nighy). 

In alto, i protagonisti del film: da sin. Perseo (Sam Worthington), Andromeda (Rosamunde Pike), Agenore (Toby Kebbell), Ade (Ralph Fiennes) e Zeus (Liam Neeson). Sopra, un altro poster con Perseo a cavallo di Pegaso contro uno dei Titani.

CINESERIAL FACE - 3

Gente che passa dalla tv al cinema. Gente che dal cinema arriva alla tv. Gente che riesce a fare entrambe le cose. Alla faccia della crisi… <3^ puntata> 


ZOOEY DESCHANEL




















Chi è: la figlia di un direttore della fotografia, di un’attrice e, come se non bastasse, pure sorella minore di un’attrice (Emily, la protagonista del telefilm Bones), ovviamente residente a Los Angeles. Come poteva, una così, non sfondare nel mondo dello spettacolo? Come attrice? Ma anche come cantante, visto che, appassionata di musica com’è, canta e suona nel duo indie She & Him.
Cine: È il cinema che ce l’ha fatta conoscere, dal debutto in Quasi Famosi (2000) di Cameron Crowe, nel ruolo della ribelle Anita, all’insegnante di musica di Josh Hutcherson nel magnifico Un Ponte per Terabithia (2007) di Gabor Csupo, passando per i successoni di Yes Man (2008), di Peyton Reed, in cui era la donna di Jim Carrey e (500) giorni insieme (2009), di Marc Webb, in cui strappava il cuore a Joseph Gordon Levitt.
Serial: Ogni mercoledi alle 22:45 è su Fox con l’irresistibile comedy di cui è protagonista, New Girl, in cui è la nuova ragazza del titolo, Jess, giunta non solo a coabitare con tre strampalati giovani uomini, Nick, Schmidt e Winston, ma anche a sconvolgere ogni loro giornata, con i suoi modi di fare a dir poco surreali.

MATTHEW BOMER















Chi è: Un attore che vanta una schiera di fans lunga così. E, sicuramente, questo non è cambiato dopo quelle fans hanno scoperto in questi giorni che il loro Matt è gay, per sua stessa ammissione ad un recente evento di beneficenza in cui ha ritirato un premio, ma come aveva detto anche, senza essere mai troppo esplicito (Bomer è noto per la sua riservatezza) in altre interviste. Originario di Houston, se ne va a New York per fare l’attore, ed è lì che arriva un primo importante ingaggio, per la soap Sentieri.
Cine: Dal 17 febbraio è nelle nostre sale, nel ruolo del facoltoso (e anche molto generoso) Henry Hamilton nel fantascientifico In Time, diretto da Andrew Niccol, che ci prospetta un preoccupante futuro in cui pagheremo ogni singolo giorno del tempo che ci resta dopo aver compiuto 25 anni. Il cinema non se lo lascerà scappare tanto facilmente, se si considera che l’attore ha adesso in preparazione anche la comedy Big Mike (in uscita a Giugno negli USA), sul mondo degli stripper, con gente iperpompata come Channing Tatum e Maetthew McConaughey e il drammatico The Normal Heart (previsto per il 2014), diretto da Ryan “Glee” Murphy.
Serial: Dopo le sue partecipazioni a Tru Calling, Traveler e Chuck, ha ottenuto fama mondiale grazie al ruolo di Neal Caffrey, carismatico mago delle truffa in White Collar – Fascino criminale, in onda su Fox con la stagione 2 ogni lunedi alle 21. A breve lo vedremo anche in un episodio di Glee.

sabato 11 febbraio 2012

PER THE RIVER NON PENSATE A LOST. ANZI, SI

Le similitudini con la serie cult ci sono. Oh, se ci sono! Vedere (o leggere) per credere

Ok. Proprio io, dalle pagine web di edesubitoserial, per cui scrivo, avevo chiesto di lasciare in pace The River, partito il 7 febbraio negli States, su ABC (con ascolti modesti, pare) ed evitare di fare i soliti, abusatissimi ormai, confronti con LA serie di tutte le serie: Lost. Ma proprio io, voglio ricredermi e chiamare in causa il mio telefilm preferito perché Oren Peli, l’ideatore del serial ambientato in Amazzonia, lo ha già fatto in modo fin troppo sfacciato. È al Fumo Nero di Lost, quello che si scopre essere “animato” dalla Nemesi di Jacob, che ci viene da pensare immediatamente, quando vediamo in azione il terribile e misterioso fumo nero (non so come altro chiamarlo, abbiate pazienza) che semina il panico sulla fatiscente imbarcazione con cui Tess e il resto della ciurma sono partiti alla ricerca del compianto Emmet Cole. Lo stesso Smokey che agita gli alberi della foresta (che, per inciso, tolti quelli del pilot, saranno proprio quelli delle Hawaii) come ben ricordiamo nel telefilm cult, e inizia a sterminare i protagonisti. Così come le voci sibilanti, che in Lost abbiamo scoperto essere quelle delle anime incapaci di lasciare l’isola per “andare oltre” (cosa che, sembra stia capitando a tutti i serial sci-fi americani), che abbiamo modo di ascoltare anche qui, anche se qui gli autori si affrettano a chiarire di cosa si tratti, senza darci troppa suspence. Sbagliando. E il protagonista, il ribelle Lincoln (Joe Anderson), figlio arrabbiato di Emmet, che già di suo, pare fare il verso al Sawyer di Josh Holloway, uscendone malissimo, peraltro, quando se ne va a spasso per la giungla armato di fucile insieme all’amica Lena (versione bionda della sexy Kate di Evangeline Lilly?), mi riporta alla mente l’immagine dei non ancora piccioncini Sawyer e Juliet che cercavano di capire, vagando armati e disperati, come diavolo bloccare i continui spostamenti nel tempo e nello spazio dell’isola dei misteri. The River, con il deciso taglio da reality show (la squadra di salvataggio è costantemente seguita dalle telecamere), è interessante e avvincente, sia chiaro, ma senza dubbio assai debitore di Lost. Lo giuro: c’ho provato a non pensare a quella stramaledetta isola!  


Sopra, a sinistra, Eloise Mumford (Lena) e Joe Anderson (Lincoln) di "The River". A destra, Elizabeth Mitchell (Juliet) e Josh Holloway (Sawyer).

lunedì 6 febbraio 2012

7 VOLTI (GIOVANI) PER 7 FILM (IMPERDIBILI)

Puntano con decisione su personaggi giovanissimi (e sulle loro sofferenze)in questo periodo, a Hollywood. Ecco su chi punto io per questo mese di Febbraio.

ASA BUTTERFIELD

Il volto: A soli 14 anni, Asa (ma che razza di nome è?!) ha un curriculum invidiabile, che va dal ruolo di protagonista nello strappalacrime Il bambino con il pigiama a righe, che non ho ancora avuto il coraggio di vedere, a Tata Matilda e il grande botto. Il giovane attore britannico, insomma, recita da quando aveva 7 anni. E a chi gli fa notare che il successo di Hugo Cabret, di cui è la star, potrebbe ergerlo ai livelli di Harry Potter (ma ne dubito) lui risponde: “Ne io ne i miei personaggi somigliano al maghetto della Rowling e sinceramente un successo come quello di Daniel mi spaventerebbe”. Se, vorrei proprio vedè!
Il film: Hugo Cabret, di Martin Scorsese,(già nelle sale) tratto dal romanzo La straordinaria invenzione di Hugo Cabret, di Brian Selznick, che appare come comparsa alla fine del film, lo vede nei panni del protagonista il cui nome da il titolo all’opera. Costretto a rifugiarsi in una stazione ferroviaria di Parigi, Hugo cerca di portare a termine un lavoro iniziato dal padre deceduto, la realizzazione di un’automa. E per farlo arriverà ad imbattersi nel grande, ma ormai dimenticato, George Méliès, che ora ha un negozio di giocattoli.
Imperdibile perché: Martin Scorsese, che già dovrebbe bastare come motivo, e la sua prima volta col 3D. La figura sempre affascinante per chiunque si dica appassionato di cinema di monsieur Méliès.

DEVIN BROCHU

Il volto: Talmente nuovo da non avere ancora un’età ufficialmente rilasciata sul web. Il giovane Devin, oggi alla sua grande occasione con Hesher è stato qui! È apparso sia in tivù in Joey e CSI: NY, che al cinema nella commedia La rivolta delle ex e il curioso horror Rubber. Ora, per lui ci sono 3 film in preparazione come il drammatico Welcome to people, con Michelle Pfeiffer e Chris Pine.
Il filmHesher è stato qui! (da venerdi 3 nelle sale italiane)racconta di un tredicenne, T.J.,interpretato da Brochu, in crisi per la morte della madre uccisa da un’incidente stradale.  Che poi s’imbatte in un individuo a dir poco scapestrato, Hesher, che lo tormenta e forse saprà anche aiutarlo.
Imperdibile perché: L’inedita amicizia tra un preadolescente e un giovane uomo porterà a risvolti sorprendenti. E Joseph Gordon Levitt che si conferma tra gli interpreti più interessanti della sua generazione.

SHAILENE WOODLEY

Il volto: è quello della ragazzina, oggi 21enne, che interpretava la sorellina di Marissa nel telefilm The OC, poi vista in Crossing Jordan e, di recente in La vita segreta di una teenager americana. Ma Alexander Payne l’ha scelta come figlia di George Clooney in Paradiso amaro e per lei si sono aperte le porte del cinema: la vedremo anche in The Monogamy experiment.
Il film: Altra tragedia, altra madre di famiglia per Paradiso amaro, nei cinema dal 17. Con la moglie finita in coma per un incidente in barca, Matt King (Clooney), fino a poco prima padre distratto, si ritrova, non senza difficoltà, ad occuparsi delle figlie Alexandra (la Woodley) e Scotty, la piccolina di casa. Tratto dal romanzo eredi di un mondo sbagliato, di Kaui hart Emmings.
Imperdibile perché: Payne ritorna alla regia dopo 6 anni e dopo il bel Sideways-in viaggio con Jack e soprattutto perché è in corsa per gli Oscar e, quando verrà battuto da The Artist, potremo decidere se arrabbiarci oppure no.

JEREMY IRVINE

Il volto:  Tipico di chi si crede fico, ma magri mi sbaglio e sotto sotto è un ragazzo sensibile e inoffensivo. 22 anni, britannico, conosciuto solo in Patria, e neanche tanto, per la serie inglese Life Bites. Poi, Steven Spielberg lo chiama per War Horse e anche per lui, le cose cambiano. Tre i film che lo attendono, come Now is good, che lo metterà a confronto con un altro volto giovanissimo, ma già celebre, quello di Dakota Fanning.
Il film:  Pure War Horse (che esce il 17) trae il racconto da un romanzo (di Michael Morpugo), omonimo e per un pubblico giovanissimo, e almeno ricorda a Spielberg che prima di mettersi a produrre ogni serie tv in circolazione faceva il regista. È la storia del giovane Albert che, pur di ritrovare l’amatissimo cavallo Joey, venduto nel bel mezzo della Prima Guerra Mondiale, sarà costretto ad andare al fronte e anche oltre.
Imperdibile perché:  Pure candidato agli Oscar, è annunciato come una grande prova per il buon vecchio Spielberg.

EZRA MILLER

Il volto: Un po’ cyber e cupo, quello di questo promettente attore appena 18enne. La parte dell’adolescente inquieto, qual è il Kevin di …e ora parliamo di Kevin, l’ha già avuta nel film City Island e in alcuni episodi del telefilm Californication. E Kevin gli è valso anche una candidatura ai British Independent Film Awards 2011, come attore non protagonista.
Il film: Diretto da Lynne Ramsay, con una strepitosa (e quando non lo è?) Tilda Swinton nei panni della madre del ragazzino del titolo, …e ora parliamo di Kevin ci racconta tutta la sofferenza e la follia del suddetto Kevin e dei due genitori, ormai incapaci di gestirlo, e anche un bel pò spaventati. Specie se il ragazzo s’improvvisa assassino.
Imperdibile perché:  Il già complicato rapporto tra figli e genitori è qui portato ad estreme conseguenze. E voi, con un figlio assassino, che fareste? Io e la regista Lynne Ramsay raccontiamo una storia estrema” spiega la Swinton  a Io donna, ma ferocemente ancorata a qualcosa di reale..

JOSH HUTCHERSON

Il volto: Più cresce e più si fa grosso e squadrato, facendo rimpiangere l’immagine angelica che aveva nel bellissimo Un Ponte per Terabithia, ma ciononostante, la carriera di Hutcherson, 21 anni, è in forte ascesa.  Negli ultimi anni è cresciuto sotto i nostri occhi in Viaggio al centro della Terra, Aiuto vampiro e I ragazzi stanno bene e ora è attesissimo nell’action fantascientifico Hunger Games.
Il film: Viaggio nell’isola misteriosa, di Brad Peyton, nelle nostre sale dal 24, vede Sean Anderson ,lo stesso del Viaggio con Brendan Fraser, seguire il patrigno Hank, impersonato da Dwayne Johnsonn, per andare alla ricerca del nonno scomparso nella leggendaria isola di cui parla Jules Verne. Per uno che ha il terrore dei ragni, per stessa ammissione di Josh, il ruolo è piuttosto curioso.
Imperdibile perché: Tra mari (che inghiottono navi da crociera) e Monti (che incoraggiano a scordarsi del posto fisso), un film che non è nient’altro che un colorato scacciapensieri ci vuole di sicuro!

TOBY REGBO

Il volto: Londinese di Hammersmith, 22enne, negli USA si è già insinuato grazie a piccoli ruoli in Harry Potter e i doni della morte: Parte I e nella commedia romantica One day, con Anne Hathaway, ma ora arriva per lui la parte da protagonista nel drammatico Un giorno questo dolore ti sarà utile, con la parte non facile di James Sveck, un adolescente solitario, ipersensibile e sessualmente confuso.
Il film: Anche in questo caso tratto da un romanzo, omonimo, di Peter Cameron, è diretto dal nostro Roberto Faenza ed è una coproduzione di Stati Uniti e Italia (c’è di mezzo Rai Cinema). Una famiglia disfunzionale composta da gente come Marcia Gay Arden (la madre), Peter Gallagher (il padre) e la vampira Jessica di True Blood, Deborah Ann Woll (la sorella), incapace di capire il figlio che a sua volta vuole solo estraniarsi da un mondo che non lo capisce e che lui stesso non capisce. Capito?
Imperidibile perché:  La profondità e la delicatezza della trama incuriosirà i più sensibili. Evitatelo se bollate certe importanti riflessioni esistenziali come semplici “pippe mentali”.