venerdì 9 dicembre 2011

GREATEST CAT

Arriva da noi il 16 Dicembre Il Gatto con gli stivali. E pazienza se Entertainment Weekly osò scordarsi di lui…

Giugno 2010. Sono a Londra e compro Entertainment Weekly in uno di quei piccoli negozi (e ho scritto “piccoli negozi”) gestiti da indiani, Bibbia dello spettacolo americano, e per me questo è già un evento visto che in Italia se vuoi sperare di trovare EW (e ho scritto “sperare”) devi essere a Milano e in nessun altro posto e cercare con incrollabile fiducia in un qualche megastore (e ho scritto “megastore”). L’evento si fa doppio quando vedo che si tratta di un numero speciale in cui sfilano “the 100 Greatest Characters of the last 20 years!” cioè “i 100 più grandi personaggi degli ultimi 20 anni!”. Bello, bellissimo, vedere personaggi di fantasia che hai amato tutti in fila, quelli televisivi, ad esempio, come Homer Simpson, che si è guadagnato il podio a suon di rutti e “doh!”, a Rachel Green di Friends, e anche John Locke, l’uomo di Fede di Lost (ahimè, solo alla posizione 63), così come Spongebob, che non avrò amato in prima persona, ma la mia nipotina ne va pazza, dunque ben venga! E quelli cinematografici, naturalmente, come Edward mani di forbice, Jerry Maguire e persino Wilson, il pallone “amico” di Tom Hanks in Cast Away, per cui è stata addirittura aggiunta la posizione 101. Grandi assenti ce ne sono, sia sul fronte tv come Brandon o Dylan (Beverly Hills, 90210) e Bree (Desperate Housewives) sia su quello del grande schermo come il magnifico e irresistibile Gatto con gli Stivali di Shrek! Oggi possiam anche svincolare Gatto dalla saga dell’orco verde visto che il felino spadaccino con la voce di Antonio Banderas, è protagonista di un film tutto suo, nei cinema italiani dal 16 Dicembre, intitolato appunto Il gatto con gli stivali. Ma già nel 2004, quando il micio esordì in Shrek 2, come aspirante killer del corpulento protagonista per poi diventare suo inseparabile socio, conquistò le platee non solo con i celebri occhioni dolci ma anche facendo praticamente sparire Ciuchino dalla scena nella clip finale in cui tutti cantano e ballano una versione molto riveduta di Livin’ la vida loca (il Gatto che fa il verso alla star di Flashdance è leggenda). Ancora altri due Shrek, il terzo nel 2007 e il quarto tre anni dopo, e Gatto diventa una superstar, tanto da convincere la DreamWorks a farne il protagonista assoluto di uno spin-off. Mistero sul perché quelli di EW lo abbiano lasciato fuori nel loro speciale: banale dimenticanza? Più che probabile, direi. Puss in boots, questo il nome originale della pellicola, è diretto da Chris Miller, che oltre ad essere stato il regista di Shrek terzo, ha doppiato anche Geppetto e lo Specchio magico nei precedenti capitoli, nella versione originale com’è ovvio, e conta ancora sulla voce di Banderas per la versione americana e quella italiana (nel solo Shrek 2 la voce italiana fu di Massimo Rossi, quello del Jonathan Kent di Smallville e Desmond in Lost, che, tra l’altro, è stato rimpianto da molti “aficionados” del gatto) ma anche su quella di Salma Hayek e il Zack Galifianakis di Una Notte da leoni. La storia ci porta a conoscere le origini di Gatto, che viveva in un orfanotrofio spagnolo, il San Ricardo, insieme all’inseparabile amico Humpty Dumpty, un uovo parlante (Galifianakis). Archiviata quella fase della sua vita e (forse) l’amicizia con Humpty, a causa di una rapina finita male, Gatto si ritrova a vivere da fuorilegge, ma per riscattarsi decide di ritrovare un antico tesoro nascosto in un castello situato in cielo, la Gallina dalle uova d’oro!Non è l’unico a cercarlo, visto che sulle sue tracce ci sono anche Dumpty e una sinuosa micia tutta nera, Kitty “zampe di velluto” (la Hayek). Per non parlare della temibile coppia di banditi formata da Jack e Jill (voci di Billy Bob Thornton ed Amy Sedaris, che prestò la voce anche a Cenerentola in Shrek terzo), e infatti non parliamone visto che e breve avrete l’occasione di vedere direttamente in azione tutti questi spassosi personaggi. Non solo il gatto spaccone e caliente comunque, ma un 3D caldo e luminoso da più parti osannato come uno dei migliori visti fino ad oggi, una regia attenta a ogni dettaglio, palazzi coloniali e cromie decisamente latine. Poco importa se qualche caratterizzazione si rivela poco originale, come Kitty, che è un po’ Catwoman e un po Penelope Cruz piratessa in Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare, o la storia poco “adulta”, il piacere di ammirare Gatto finalmente protagonista vale tutto il biglietto. E farà pentire quelli di EW di non averlo inserito tra i “magnifici 100”!  

Dall’alto, la locandina de Il Gatto con gli stivali e la cover di Entertainment Weekly cui faccio riferimento nel post.

2 commenti:

  1. Ho visto il trailer sul grande schermo. Ciao Gab.

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  2. Sebbene sia un film destinato per un "pubblico di denti da latte" questo felino esercita un fascino particolare. Peccato che sarà, come credo, solo in 3D. Già peccato perchè anche se ci saranno colori vividi e quant'altro resto dell'idea che il 3D confonda solo le idee. Mi riferisco ai continui campi visivi con messe a fuoco innaturali ed a tratti nauseanti stacchi e sequenze veloci. Forse un pò troppo per i miei pochi neuroni che preferiscono il classico e sano cinema. Resto dell'idea che il servizio, of course, è fatto a modo. Seguirò i prossimi risvolti cinematografici con moolta attenzione.

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